Gli articoli che parlano di Omeoimprese e dei medicinali omeopatici e antroposofici

Giornata Mondiale dell’Omeopatia: al via una campagna di sensibilizzazione e conoscenza

Omeopatia la conosci?” è il claim per la campagna di sensibilizzazione e informazione che Omeoimprese, insieme alle principali associazioni di medici esperti in omeopatia e pazienti, lancia nel mese di aprile in occasione della Giornata Mondiale dell’Omeopatia che si celebra mercoledì 10. Per ricordare la nascita di Samuel Hahnemann, padre dell’omeopatia, l’associazione di categoria che riunisce le aziende produttrici e distributrici di medicinali omeopatici si è fatta promotrice di un’iniziativa indirizzata al grande pubblico verso un impiego consapevole dei medicinali omeopatici. Con il contributo di Omeoimprese, insieme ad Apo Italia, Fiamo, Luimo, Omeomefar, PRM Academy, Sima, Siomi, nasce un opuscolo che sarà disponibile nelle farmacie e presso gli studi medici: uno strumento per spiegare cos’è l’omeopatia e come utilizzarla in modo sicuro e appropriato sotto la guida esperta di un professionista della salute.

In Italia sono circa dieci milioni le persone che utilizzano l’omeopatia almeno una volta all’anno[1]. L’intento della campagna è quello di rafforzare la consapevolezza e la fiducia di chi ha già usato l’omeopatia e allo stesso tempo di scardinare i preconcetti e le false informazioni che spesso accompagnano i medicinali omeopatici. Le farmacie e gli studi medici sono i luoghi ideali per diffondere questa comunicazione; medici e farmacisti rappresentano infatti gli interlocutori principali per il consiglio su questi farmaci e, secondo una recente indagine[2], sono coloro a cui si rivolgerebbe chi ipotizza di utilizzare l’omeopatia in futuro (45% al medico e 40% al farmacista).

Tra gli impegni di Omeoimprese, c’è anche quello di promuovere una corretta informazione e comprensione dell’omeopatia, una terapia utile sia da sola, laddove opportuno, che in integrazione ad altri strumenti terapeutici per rafforzare gli effetti di cura – commenta Silvia Nencioni, Presidente di OmeoimpreseNei confronti dell’omeopatia c’è ancora una barriera culturale: cercare quindi di arrivare in maniera capillare a un ampio pubblico è essenziale per diffondere una reale conoscenza dei benefici dei medicinali omeopatici e favorire una scelta di cura più consapevole”.

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[1] EMG, giugno 2021

[2] Harris Interactive, 2022

Farmaci omeopatici, segnale positivo del governo: maggiore tutela del comparto con il nuovo decreto tariffe

Con l’entrata in vigore del Decreto Tariffe fortemente sostenuto dal Ministero della Salute, i farmaci omeopatici in commercio andranno soggetti ad una rimodulazione tariffaria che va incontro alle esigenze di un tessuto imprenditoriale che, in Italia, è composto prevalentemente da piccole e medie imprese.

“Questo provvedimento – sottolinea la Presidente di Omeoimprese, Silvia Nencioni – mostra una sensibilità del Governo verso un settore provato dai rincari di energia e costi di produzione e che, per le caratteristiche intrinseche dei farmaci e i volumi di vendita, non può competere con la grande industria farmaceutica tradizionale”.

Il Decreto – puntualizza Nencioni – sancisce riduzioni economiche previste su variazioni e rinnovi per i medicinali omeopatici presenti sul mercato fin dal 1995 (art. 20 Dlgs 219/2006) riconoscendone le peculiarità; si tratta, infatti, di un ambito che, seppur rappresenti lo 0,6% del mercato farmaceutico in Italia, è caratterizzato da un numero estremamente elevato di referenze”.

La rimodulazione delle tariffe è accolta dal comparto  come un segnale importante e decisivo, un’apertura alla collaborazione da parte del Ministero della Salute e, più in generale, dal Governo Meloni che, sottolinea Silvia Nencioni “a tutela del principio di libertà terapeutica, ha dato prova di pragmatismo, sedendosi al tavolo con una parte del tessuto imprenditoriale farmaceutico che rappresenta la scelta di salute di 10 milioni di italiani, su indicazione di 20.000 medici e consiglio dei farmacisti ,  e che offre lavoro a oltre 2.000 addetti, compreso l’indotto”.

Due, sono sostanzialmente i passaggi chiave del Decreto per il comparto: l’importante riduzione, intorno al 70%, per tutte le tariffe relative alle variazioni, oltre ad un ulteriore sgravio del 25% a favore delle PMI, che in Omeoimprese rappresentano più della metà degli associati. 

Il prossimo impegno anticipato da Omeoimprese sarà indirizzato verso un adeguamento delle tariffe, oggi inaccessibili alle aziende del settore,  relative anche all’immissione in commercio di eventuali nuovi prodotti, tariffe non toccate da questo Decreto,  “Per far sì che le aziende – rimarca Silvia Nencioni – possano continuare a crescere e proporre agli operatori sanitari e ai pazienti farmaci sempre più innovativi, come avviene in altri Paesi europei quali Francia, Germania, Spagna, Irlanda, senza il freno di una pressione economica non sostenibile dalle nostre realtà produttive”. 

Silvia Nencioni

Silvia Nencioni nuova presidente di Omeoimprese

Milano, 19 giugno 2023 – Silvia Nencioni di Boiron Italia è da oggi la nuova Presidente di Omeoimprese, l’associazione di categoria che riunisce le aziende produttrici e/o distributrici di medicinali omeopatici e antroposofici.

Il programma proposto per il quadriennio 2023-2027 da Silvia Nencioni, che succede a Giovanni Gorga alla guida dell’Associazione dal 2015 a oggi, ha come obiettivo lo sviluppo del mercato dell’omeopatia in Italia; la crescita dell’Associazione in termini di aziende coinvolte e in autorevolezza,  in modo da potersi confrontare con realtà industriali più ampie nel rispetto e tutela degli interessi chiave delle aziende del settore; il rafforzamento della presenza e del dialogo con le Istituzioni sanitarie e politiche per contribuire alla comprensione e alla piena legittimazione dei concetti legati alla medicina integrata. Nel perseguimento di questi obiettivi sono riconosciuti come strategici il dialogo e il supporto del canale farmaceutico, la relazione con le società medico-scientifiche e le campagne di legittimazione presso le Istituzioni. Sarà dato inoltre particolare sostegno alla formazione e alla diffusione della conoscenza dell’omeopatia presso i professionisti della salute.

Silvia Nencioni, classe 1968 e laurea in farmacia, è entrata nel 1995 in Boiron, azienda leader nella produzione e distribuzione di medicinali omeopatici, e da più di 10 anni è Amministratrice Delegata e Presidente di Boiron Italia. Nel suo ruolo manageriale, Silvia Nencioni ha sostenuto con diverse campagne la legittimazione del medicinale omeopatico nel nostro Paese. È inoltre consigliere nel CDA della Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie e membro attivo del Club Santé Italie, una collaborazione tra l’Ambasciata di Francia in Italia, Business France e le principali aziende francesi che operano nel settore della salute in Italia. Fino ad oggi Silvia Nencioni ha ricoperto il ruolo di Vicepresidente e Consigliere di Omeoimprese. Silvia Nencioni è anche socia fondatrice dell’IWF Nord Italia, International Women’s Forum, fondato a Milano nel mese di giugno 2023. 

“Ringrazio gli associati per la fiducia accordatami nell’affidarmi questo incarico; si aspettano da me e dall’Associazione un contributo per affermare l’importanza del ruolo che l’omeopatia riveste all’interno del sistema salute.” ha dichiarato Silvia Nencioni subito dopo l’elezione. “Da quasi trent’anni mi impegno con convinzione e passione per contribuire a sostenere lo sviluppo in Italia dell’omeopatia, una terapia rispettosa dell’individuo e sicura. Per questo intendo ricoprire la presidenza di Omeoimprese con grande determinazione nel portare avanti obiettivi certamente sfidanti, ma che credo siano necessari. Lo faccio sapendo che milioni di italiani si avvicinano sempre più con fiducia e soddisfazione all’approccio di salute di cui le nostre aziende sono portatrici. È un compito impegnativo, quello che attende l’Associazione – ha continuato la Neopresidente – ma sono felice di avere al mio fianco persone di grande valore e competenza, a cominciare da Sofia Pizzoccaro che sarà la Vicepresidente di Omeoimprese. Infine, desidero ringraziare a nome di tutti il past president, Giovanni Gorga, che ha guidato l’associazione per quasi un decennio raggiungendo importanti risultati di visibilità e autorevolezza”. 

 

Sala Foscolo Pavia

Il 70% dei farmacisti è soddisfatto nel consigliare un prodotto omeopatico, la ricerca Università di Pavia – H-Ventures

Pavia, 5 giugno 2023 – L’omeopatia è la migliore alleata dei farmacisti. La qualità ed assenza di effetti collaterali, la naturalità e l’efficacia dei prodotti favoriscono, nell’84,5% dei casi, il consiglio di questi farmaci per prevenire le patologie più comuni. È quanto emerge dal campione statistico preso in esame da Silvia Figini, Professore di Statistica Economica presso l’Università̀ degli Studi di Pavia e da Alfredo Sassi, CEO di H-Ventures, Professore a Contratto di Big Data e Modelli Computazionali per il Marketing presso l’Ateneo pavese, autori dell’indagine “L’Omeopatia in Italia. Analisi dell’andamento del comparto omeopatico pre, durante e post-pandemia nelle farmacie italiane” presentata questa mattina nell’Aula Foscolo dell’Università degli Studi di Pavia, insieme ad Omeoimprese, l’associazione che in Italia rappresenta le aziende del comparto, alla presenza della Fondazione Guido Muralti (Federfarma).

“Ringraziamo i professori Figini e Sassi per questo lavoro – dichiara il Presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga – che evidenzia i trend di mercato e aiuta a comprendere quali sono gli interventi prioritari per le nostre aziende rispetto al quadro normativo nazionale. Un grazie va inoltre a Federfarma e alle decine di migliaia di associati che trovano nelle medicine complementari un valido supporto terapeutico per i propri clienti”. 

A confermare questo legame è la Presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca: “L’omeopatia rappresenta un settore importante per le farmacie, che ne seguono con interesse l’evoluzione e si impegnano a trasferire una corretta informazione al paziente, a consigliarlo e assisterlo al meglio nel trovare la soluzione più adeguata ai propri problemi di salute”.

Secondo la ricerca nel periodo pandemico (2020-2021), mentre le farmacie italiane hanno sofferto sia in termini di volumi di vendita, sia di fatturati totali (escludendo i tamponi), il mercato dell’omeopatia ha fatto registrare un calo contenuto in termini di unità e di valori, mentre il 2021 è stato un anno di sostanziale tenuta rispetto al precedente, soprattutto nei grandi Comuni del Centro e del Nord Italia. Ma non solo: il 56% del campione intervistato ha dichiarato che durante la pandemia ha raccolto un numero di richieste di omeopatici da parte dei clienti pari, se non addirittura superiore, al periodo pre-Covid.

I farmacisti hanno fiducia nelle medicine naturali: il 76,5% ha dichiarato di aver consigliato i prodotti omeopatici come prima, o addirittura di più (11,5%) nel corso della pandemia. E il trend non sembra destinato a cambiare: il 91,5% sostiene che nel post-Covid continua e continuerà a proporre i farmaci omeopatici ai propri clienti. 

La conferma arriva anche da Paolo Vintani, membro del direttivo della Fondazione Guido Muralti: “Hanemann ha stilato i rudimenti dell’omeopatia nella Farmacia del suocero. Ma non dimentichiamo che l’omeopatia non è solo clinica e anamnesi ma è tecnica farmaceutica, e chi, se non il Farmacista può comprenderla meglio? Inoltre, ha sempre rappresentato un mezzo per conoscere il proprio cliente e questo l’ha resa alleata essenziale per il recupero professionale della categoria”.

Tornando alla ricerca, dallo studio si evince come i farmaci complementari vengano utilizzati per la prevenzione (84,5% del campione) e per la cura (85,5%). Il 61,5% dei farmacisti intervistati arriva addirittura a privilegiare l’omeopatia rispetto all’allopatia per alcune patologie che consentono questo tipo di scelta. 

Il 95,5% delle farmacie ha clienti che usano prodotti omeopatici per bambini in età pediatrica. Chi ricorre ai farmaci naturali, lo fa per se stesso e per la propria famiglia (84%).

Perché i medicinali omeopatici vengano consigliati con efficacia, occorre formazione: i farmacisti chiedono più corsi di aggiornamento verticali (68,5% dei professionisti), soprattutto ora che la fase acuta della pandemia sembra superata e vi è meno pressione sulle farmacie.

“E’ un caso prevalentemente italiano – ha concluso Giovanni Gorga – quello della mancanza di indicazioni terapeutiche sulle confezioni. Un’anomalia legislativa a cui stiamo cercando di porre rimedio nel dialogo fra il comparto e le Istituzioni sanitarie. L’omeopatia è una disciplina medica regolamentata da leggi dello Stato che si rifanno a Direttive Europee, pienamente recepite in altri Paesi, Francia e Germania in testa. In Italia, invece, il quadro normativo è molto restrittivo, a differenza di altrove. Se da un lato i farmaci omeopatici, dal punto di vista regolatorio, sono comparati dall’Aifa agli allopatici, dall’altro abbiamo la grande contraddizione dell’assenza di indicazioni terapeutiche, o almeno di campi di applicazione da poter citare sulla confezione”.

 

Giornata Mondiale Omeopatia: la medicina dolce conquista sempre più consensi, complice il calo dei prezzi al pubblico (-4%)

Le vendite dei medicinali omeopatici nel 2021 non accennano a diminuire, in termini di fatturato si registra il medesimo dato dell’anno precedente, il che è un dato sostanzialmente positivo dopo la leggera contrazione registrata negli anni precedenti. Interessante invece, la riduzione del prezzo medio (-4%), ascrivibile ad un taglio dei prezzi.

A dirlo è il bilancio annuale di Omeoimprese, l’associazione che in Italia rappresenta il comparto farmaceutico delle aziende produttrici di medicinali omeopatici e antroposofici, divulgato in occasione della Giornata Mondiale dell’Omeopatia, che si celebra il 10 aprile.

“Abbiamo chiuso il 2021 con un dato positivo in termini di volumi – spiega il presidente dell’associazione, Giovanni Gorga, che racconta, però, anche un altro punto di vista: “il fatturato complessivo è vicino a quello dello scorso anno. Se il trend è stato un incremento lento ma costante delle vendite, dobbiamo considerare che i prodotti omeopatici sono stati venduti ad un prezzo medio più basso rispetto a 12 mesi fa, elemento in controtendenza con il mercato farmaceutico complessivo e con altri comparti come OTC e integratori”.

Come abbiamo spiegato alle Istituzioni Italiane, prosegue Giovanni Gorga: “In una situazione nazionale che ha visto un’impennata del costo della vita e un aumento generale dei prezzi, le nostre aziende hanno fatto una scelta in controtendenza, mettendosi al servizio della salute. Una decisione che è stata premiata da medici, farmacisti e pazienti che hanno trovato nelle medicine complementari un valido alleato contro disturbi di lieve e media entità e come supporto alle cure farmacologiche tradizionali in caso di patologie più gravi. Persino il Parlamento Europeo ha recentemente raccomandato l’utilizzo dell’omeopatia in casi clinici complessi e di lungo decorso, come valido supporto all’allopatia e nel corso di protocolli di chemio e radioterapia. Indicazioni che danno la percezione concreta di quanto all’estero la medicina omeopatica sia tenuta in considerazione”.

Adesso il comparto si trova di fronte alla necessità di rivedere l’intero listino tariffario. Da tempo Omeoimprese chiede una rimodulazione di alcune voci tariffarie, senza però ottenere ascolto da parte delle Istituzioni sanitarie, nonostante una recente audizione in Commissione Attività Produttive del Senato relativamente alla discussione del Ddl Concorrenza.

“La memoria scritta lasciata in Commissione richiama l’attenzione del Ministero della Salute sulla necessità di risolvere la questione delle tariffe. Non è più accettabile – attacca Gorga – che una questione strettamente “politica” resti irrisolta per un incomprensibile veto da parte di AIFA. Allopatia e omeopatia sono due cose diverse e vanno quindi considerate, sotto tutti i punti di vista, in modo distinto.”

“Se analizziamo realtà come Irlanda, Spagna o Francia – conclude Gorga – notiamo chiaramente come le tariffe non superino mai qualche centinaio di euro, a fronte di importi che, in Italia, possono arrivare fino a 20mila euro per farmaci che fatturano complessivamente poche migliaia di euro. È un’assurdità di fronte a realtà come Austria, Lettonia e Paesi Bassi, dove le tariffe per gli omeopatici non vanno oltre i 250€. Si tratta di quadro generale che parla da solo e che mostra come, nel nostro Paese, ci sia un chiaro disegno volto ad affossare questo comparto”.

Dal parlamento europeo arriva la raccomandazione di utilizzo delle medicine complementari nei percorsi terapeutici oncologici

Arriva dal Parlamento Europeo la raccomandazione agli Stati Membri di considerare l’omeopatia come supporto terapeutico per il cancro nelle patologie oncologiche.

Omeoimprese accoglie con favore la notizia che commenta, per voce del presidente Giovanni Gorga: “Mentre in Italia ancora qualcuno cerca di osteggiare, sulla base di pregiudizi, la medicina integrata, Strasburgo parla di protocolli, addirittura per malati oncologici. E non servono interpretazioni, le indicazioni sono chiare”.

“Il Parlamento – cita Gorga gli atti ufficiali – invita la Commissione a considerare una strategia dell’UE sull’assistenza a lungo termine appropriata, accessibile e di alta qualità; sottolinea il fatto che la medicina integrativa scientificamente riconosciuta e approvata dalle autorità sanitarie pubbliche può apportare benefici ai pazienti in relazione agli effetti paralleli di diverse malattie, come il cancro, e al loro trattamento; evidenzia l’importanza di sviluppare un approccio olistico, integrativo e incentrato sul paziente e di incoraggiare, ove opportuno, l’uso complementare di queste terapie sotto la supervisione di professionisti del settore sanitario”.

“La fonte europea – conclude Omeoimprese – è un esempio icastico di quanto nel nostro Paese il pregiudizio sull’omeopatia e sulle medicine complementari non abbia fondamento. Polemiche e illazioni sul ruolo dei farmaci omeopatici sono del tutto fuori luogo. Insisto affinché il Ministero della Salute adotti tempestivamente quelle misure di carattere economico così vitali per lo sviluppo di questo comparto e che, da tempo, rimangono inascoltate”.

Cresce l’acquisto di farmaci omeopatici online, trend spinto dalla pandemia

Sempre più italiani acquistano farmaci omeopatici online. A dirlo è un’indagine condotta da Doxapharma per Omeoimprese. Oggi 1 italiano su 2 del campione di Doxapharma di acquirenti online, compra su questo canale fino a 8 prodotti all’anno.  Chi lo fa, ha un’età media di 44 anni, il 61% è donna, e si dichiara essere sempre più o meno connesso nel 72% dei casi, soprattutto grazie ad uno smartphone.

Ciò che attrae gli utenti del web è la possibilità di trovare promozioni, ma anche la maggiore ampiezza dell’offerta e la disponibilità di prodotti giocano un ruolo centrale.

 “Il rovescio della medaglia – spiega il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga – è la mancanza di un consiglio da parte del farmacista. Il rapporto fra consumatore e professionista della salute resta per fortuna un punto fermo per moltissimi italiani, tanto che il canale farmacia rimane il privilegiato. Affinché questa realtà non perda terreno rispetto al web, ci appelliamo alle associazioni e agli ordini dei farmacisti perché non venga mai meno un aggiornamento professionale di qualità anche nel campo delle Medicine Complementari”.

Un’ importante accelerazione dell’e-shopping farmaceutico, arriva dalla pandemia da Covid-19, che ha portato all’acquisto on line anche chi era ancorato ai canali fisici. Ma c’è di più: se il 94% degli intervistati continuerà a comprare in rete, 1 su 3 pensa che questo trend è destinato a crescere.

Quello che manca all’e-commerce, è la consulenza mirata, tanto che dal sondaggio emerge un appello del consumatore alle aziende affinché forniscano maggiore informazione e supporto dedicati ai prodotti omeopatici. Qualcosa che in Italia, però, non è concesso e che quindi potrebbe avvantaggiare i mercati esteri.

“Nel nostro Paese, a differenza che nel resto d’Europa – attacca Gorga – la legge vieta di fornire indicazioni terapeutiche, mentre all’estero è normale trovare nella confezione di un medicinale omeopatico il foglietto illustrativo. Si tratta di un farmaco, e come tale viene gestito nell’interesse dell’utilizzatore finale. Perché, tutti i prodotti da banco, dall’antipiretico, all’analgesico, all’antiallergico, sono accompagnati da un bugiardino che ne illustra il corretto impiego e i rischi di un’assunzione impropria, mentre i nostri prodotti no?” E aggiunge: “Si tratta di un grosso gap che va prontamente colmato dal Governo Italiano perché porta perdite di fatturato alle piccole e medie imprese e, di conseguenza, mancato gettito fiscale all’erario. Anche se questo comparto rappresenta poco più dell1% del mercato farmaceutico, contribuisce ogni anno alle casse dello Stato con 50milioni di euro di tasse, dà lavoro a circa 2.000 addetti e, soprattutto nei mesi della pandemia, dei sussidi a pioggia, dei posti di lavoro in bilico, ha sempre assicurato stabilità economica ai propri lavoratori”.

Doxapharma, nel suo lavoro per Omeoimprese dedica un ampio capitolo al canale estero. Chi compra online su siti stranieri lo fa per oltre il 30% dei farmaci omeopatici di cui ha mediamente bisogno nel corso dell’anno. Ma in 1 caso su 3, l’acquisto in altri mercati è forzato, guidato dall’impossibilità di trovare in Italia il prodotto che si cerca. Il primo Paese di riferimento per le spese farmaceutiche degli italiani è la Germania (31%), seguito dalla Francia (24%). “Non a caso – conclude Gorga -, si tratta dei primi due mercati dell’omeopatia, seguiti dall’Italia che, purtroppo, ancora oggi, deve scontrarsi con alcuni pregiudizi”.

Giovanni Gorga, Presidente Omeoimprese

Giornata Mondiale Omeopatia: nel 2020 registrate punte di oltre il 60% di fatturato per farmaci per il sistema immunitario

Gli Italiani, anche durante la pandemia, si affidano alle medicine complementari, privilegiando l’ambito dell’immunità e di tutti i prodotti legati a questo settore. A scattare questa fotografia è Omeoimprese, l’associazione che in Italia rappresenta il comparto farmaceutico delle aziende produttrici di medicinali omeopatici e antroposofici, in occasione della Giornata Mondiale dell’omeopatia, che si festeggia il 10 aprile.

“Da un anno a questa parte, il Covid-19 ha modificato completamente lo scenario in cui operiamo. Di fronte a una situazione sanitaria eccezionale e in assenza di farmaci specifici, molti pazienti si sono affidati alla medicina complementare, orientando la propria scelta verso alcune categorie, come quella degli immunostimolanti”, spiega il Presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga. “In particolare, nei mesi di marzo e di ottobre, la maggior parte delle imprese del comparto ha registrato un aumento delle vendite a doppia cifra, con punte di fatturato pari a +58% e +64% rispetto all’anno precedente. Molte aziende sono arrivate ad esaurire le scorte di alcuni articoli nei magazzini; si è trattato per lo più di farmaci utilizzati per sostenere il sistema immunitario”.

Globalmente, per le aziende del settore, l’impatto del Covid-19 ha comportato fatturati stabili: un risultato positivo, considerata la crisi economica generata dalla pandemia e gli effetti del lockdown, che hanno portato i cittadini a spendere meno, ma anche a ridurre le uscite in farmacia e le consultazioni dal medico specialista o dall’omeopata, con una conseguente diminuzione del numero di prescrizioni.

“Se guardiamo al 2020, il nostro mercato nel complesso ha vissuto alti e bassi, anche a causa dell’assenza di alcune patologie, tipicamente invernali: tosse, raffreddore, influenza. Di contro, se analizziamo il rapporto fra gli italiani e la medicina omeopatica, è evidente la fidelizzazione e la fiducia. Lo dicono i risultati ottenuti in piena pandemia, ma soprattutto lo confermano migliaia di medici e farmacisti che consigliano con soddisfazione questa terapia”, continua Gorga.

“Anche per la dispensazione dei farmaci omeopatici – afferma il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia – il ruolo del farmacista assume una rilevanza fondamentale in termini di consigli professionali per il corretto utilizzo di questi medicinali”.

 

Sondaggio Emg-Acqua per Omeoimprese: farmaci omeopatici popolari in Campania. Quasi 800mila residenti li usano, di questi il 20% si cura con la medicina dolce da oltre un decennio

L’omeopatia, nella Regione Campania, gode di buona salute, con quasi 800mila utilizzatori. Lo dice un sondaggio condotto da EMG-Acqua per Omeoimprese, l’associazione che in Italia rappresenta le aziende che producono e distribuiscono farmaci omeopatici. Si tratta di un lavoro che conferma il trend nazionale. Chi ricorre alla medicina omeopatica, lo fa in media da oltre 5 anni, un dato di fidelizzazione che per il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga, “è una prova dell’efficacia di queste terapie”.

“Secondo l’indagine – prosegue Gorga – chi si affida all’omeopatia ne apprezza i benefici e non ha cambiato negli anni le abitudini di consumo. Oggi, fra gli utilizzatori, lo zoccolo duro è del 59%, con un calo rispetto ad alcuni anni fa contenuto in un marginale 3%”.

Il 41% del campione analizzato da Omeoimprese trova nell’omeopatia un alleato per curare raffreddori, riniti, influenze; il 32% vi si affida in caso di dolori muscolari, il 30% per l’insonnia. Seguono disturbi legati alla digestione (29%), all’apparato respiratorio (26%), agli occhi (14%). Il 10% usa le medicine complementari contro l’emicrania (10%).  Il 41% degli intervistati definisce “utili” i farmaci omeopatici e comunque, in generale, solo un 5% del campione li ritiene inefficaci.

Visto l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale per il rinnovo dei vertici regionali, il sondaggio ha toccato anche alcuni aspetti più politici. Alla domanda “quanto è importante che la politica dedichi attenzione alla medicina omeopatica, il 56% ha risposto “abbastanza” o “molto”.

“Un 80% degli intervistati – chiosa Giovanni Gorga – pensa che le Istituzioni debbano sostenere, o comunque non ostacolare, l’omeopatia. Un’opinione bipartisan, che accomuna tanto gli elettori di centro-sinistra, quanto quelli di centro-destra e gli indecisi. Ma c’è di più: tra gli utilizzatori dei medicinali omeopatici, ben un 74% dichiara una particolare simpatia verso quelle forze politiche in grado di valorizzare questa branca della medicina. Come ho dichiarato nel corso dell’ultima audizione in Commissione Industria del Senato, data la situazione economica emergenziale che sta affrontando il Paese, credo sia giunto il momento di consentire agli omeopatici di fare pubblicità e di inserire le indicazioni terapeutiche nelle confezioni, come avviene all’interno dell’Unione Europea. Anche queste attività concorrerebbero ad incrementare il gettito fiscale dello Stato, dando slancio ad un settore che, ad oggi, non ha mai chiesto agevolazioni”.

“Questo sondaggio – conclude il presidente di Omeoimprese – lancia un messaggio inequivocabile ai candidati: non trascuriamo il comparto nei programmi elettorali e nelle future politiche sanitarie regionali. Nel caso della Campania esiste un 10% di cittadini potenzialmente attratti da un partito pro omeopatia”.

Omeopatia libro Gorga

Omeopatia: in un libro Giovanni Gorga e 11 medici, raccontano storie di successi terapeutici

L’omeopatia non è una terapia alternativa poiché non esiste una medicina di “Serie A” e una medicina di “Serie B”. Da questo assunto parte Giovanni Gorga, autore del libro “OmeoPatia, medicina di precisione e grande opportunità” (Nuova Ipsa Editore), che oggi è stato protagonista di un dibattito in streaming promosso da Omeoimprese, l’associazione delle case farmaceutiche omeopatiche, per fare il punto sul settore.  

Al tavolo dei relatori, insieme a Giovanni Gorga, due dei medici che hanno contribuito alla stesura del libro: Antonella Ronchi, specialista in Omeopatia, membro del Comitato Permanente di Consenso per le Medicine non Convenzionali in Italia, e Alberto Laffranchi, medico dell’Istituto dei Tumori di Milano e responsabile del gruppo Medicine e Terapie Complementari in Oncologia.

Più naturale, meno invasiva, più in linea con la biologia umana. Sebbene usata con successo come integrazione a terapie tradizionali, ancora da alcuni è considerata scarsamente efficace. Perché tanto accanimento nei confronti di questa disciplina medica? 

“L’omeopatia – ha spiegato Gorga nel corso del suo intervento – rappresenta l’1% del fatturato del mercato farmaceutico, non beneficia di alcuna agevolazione da parte dello Stato, neppure a livello di ricerca scientifica, molto onerosa per un comparto costituito da aziende piccole e medie, tolte poche multinazionali che operano sul territorio italiano e che contribuiscono al gettito fiscale e all’occupazione. La nostra forza sono gli utilizzatori: 9milioni di italiani”. 

“Nonostante tutto questo – ha proseguito Gorga – viviamo una forte ostilità nei confronti delle medicine complementari da una piccola parte della comunità scientifica ma che ha la capacità di condizionare il contesto in cui ci muoviamo. Per questa ragione, ho cercato di offrire il mio contributo al dibattito, provando a fare chiarezza su come agisce l’omeopatia, raccogliendo testimonianze di successi terapeutici che, da soli, già sono la prova dell’efficacia della medicina complementare, quando usata con competenza e professionalità”.

Secondo Antonella Ronchi, medico Omeopata “quando si parla di omeopatia spesso non si considera che è un’opzione terapeutica gestita da medici”. 

“Per il medico – ha puntualizzato Ronchi – si tratta di acquisire una chiave di lettura diversa della situazione clinica e uno strumento terapeutico specifico, che ha dimostrato la sua efficacia clinica nel corso dei duecento anni dall’inizio del suo impiego. L’obbiettivo è curare la persona, non la malattia, un’esigenza peraltro sempre più sentita in tutto il mondo della medicina”.

Alberto Laffranchi, specialista in Radiodiagnostica e Radioterapia all’Istituto dei Tumori di Milano, ha raccontato la sua esperienza clinica, che lo ha portato a riconoscere nell’omeopatia una risorsa importante: “Nella metà degli anni ’90 constatando che molti pazienti oncologici si “facevano aiutare” da medici esterni all’Istituto con terapie di supporto non convenzionali, tra le quali appunto anche l’omeopatia, ci siamo confrontati e, nel 1998, abbiamo costituto il Gruppo Medicine e Terapie Complementari in Oncologia. Lo scopo era quello di studiare questi pazienti per valutare le eventuali interazioni tra le cure oncologiche e le terapie complementari di supporto. Da questa valutazione è emerso come l’omeopatia possa ridurre gli effetti collaterali e nello stesso tempo non interferire con le cure Oncologiche”.

“Nel capitolo che ho avuto l’opportunità di scrivere – ha concluso Laffranchi – oltre alla storia personale e al perché ho voluto studiare e applicare l’omeopatia, vengono citati alcuni casi clinici, attraverso le lettere ricevute dai pazienti stessi”.

Tutti gli autori del libro hanno seguito questo filone e ciò che ne emerge è che medici molto diversi tra loro per crescita personale ed esperienze cliniche, hanno trovato nell’omeopatia e nell’omotossicologia, un grande alleato da affiancare alla medicina tradizionale. 

Insieme a loro, “OmeoPatia, medicina di precisione e grande opportunità” vede protagonisti professionisti accreditati come Michela Bercigli, Simonetta Bernardini, Pasquale Delmedico, Marco Del Prete, Rosaria Ferreri, Italo Grassi, Marco Lombardozzi, Giovanni Luiso, Francesco Marino. 

Di taglio divulgativo, il saggio rappresenta una lettura ed approfondimento di facile fruibilità, a testimonianza della bontà ed efficacia della medicina omeopatica.