Gli articoli che parlano di Omeoimprese e dei medicinali omeopatici e antroposofici

Omeopatia: rischio carenza farmaci

PiùSaniPiùBelli-042014 Tutto il mondo si appresta a festeggiare il prossimo 10 Aprile l’anniversario della nascita del fondatore della medicina omeopatica, Samuel Hahnemann. A fronte delle molte manifestazioni organizzate anche in Italia, Omeoimprese, Associazione che riunisce le aziende produttrici e distributrici dei medicinali omeopatici e antroposofici, sottolinea il possibile rischio di un insufficiente numero di medicinali omeopatici e antroposofici per coprire le necessità terapeutiche del nostro Paese nel 2016.

Più Sani Più Belli 2 aprile 2014

10 aprile Giornata mondiale Omeopatia, settore fattura 320mln

Ansa24032014Gli 11 milioni di italiani che usano medicinali omeopatici ed i 20.000 medici che li prescrivono si apprestano a festeggiare, il prossimo 10 aprile, la Giornata Mondiale dell’Omeopatia, un settore che da’ lavoro, tra impiego diretto e indotto, a 4000 famiglie e fattura circa 320 milioni di euro. A fare il punto sui numeri della medicina fondata dal medico tedesco Samuel Hahnemann, in occasione dell’anniversario della sua nascita, è Omeoimprese, l’associazione che riunisce le imprese produttrici e distributrici del settore. Sono oltre 30 milioni le confezioni di medicinali omeopatici vendute nel 2013 e 25.000 le tipologie di prodotti presenti sul mercato dal 1995 ad oggi. “Se non si interviene con urgenz a, però – denuncia Omeoimprese – entro il 2016 il numero di medicinali omeopatici realmente disponibili in Italia sarà insufficiente per coprire le necessità terapeutiche”. Il problema nasce a causa degli altissimi prezzi di registrazione dei farmaci omeopatici introdotti con la legge Balduzzi, che rendono ‘controproducente’, per le aziende, produrre medicinali che sarà poi troppo costoso introdurre sul mercato. Un tema del quale anche il Parlamento si era occupato nei mesi scorsi. “A febbraio erano stati presentati emendamenti importanti per il nostro settore che avrebbero dato respiro all’industria italiana, pur nella tutela della salute dei cittadini”, afferma Fausto Panni, presidente Omeoimprese. Ma, aggiunge, ”sono stati ritirati a fronte di un impegno preciso del ministro Lorenzin a mettere mano alla materia per trovare una solu zione che permetta il mantenimento dei medicinali omeopatici già in commercio”. Tutte le associazioni dei medici e dei pazienti che utilizzano medicinali omeopatici hanno sottoscritto un documento, inviato alle istituzioni coinvolte, “per sottolineare la necessità di giungere a una soluzione”. (ANSA)

Farmaci omeopatici senza regole da 20 anni

tempo16032014È stallo per l’omeopatia italiana. Infatti, in barba alla libertà di scelta terapeutica sancita dalla Costituzione, il processo di regolamentazione dei farmaci omeopatici si è arenato tra la pigrizia della burocrazia e incomprensioni tra governo, Aifa e imprese. Fausto Panni, Presidente Omeoimprese, l’associazione dei farmaci omeopatici e antroposofici, alza il tiro: «Stiamo parlando di una battaglia che va avanti da quasi 20 anni, in un paese che detiene il terzo mercato europeo, dopo Francia e Germania, nell’utilizzo di farmaci omeopatici».

Il tempo 16 marzo 2014

Omeopatia: italiani discriminati, costretti a comprare su web

Ansa15032015“Discriminati rispetto ai cittadini di altri Paesi EU” e “costretti a rivolgersi all’acquisto all’estero via internet” per rifornirsi di medicinali omeopatici che le aziende italiane non possono più permettersi di produrre.Così sono gli 11 milioni di italiani che scelgono la medicina alternativa, secondo quanto denunciano le società scientifiche e le associazioni di pazienti sostenitori dell’omeopatia, nel documento inviato al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e all’Agenzia del Farmaco Italiana (Aifa). “Per la prima volta ci siamo seduti tutti intorno a un tavolo e abbiamo evidenziato i punti fondamentali per una corretta registrazione dei medicinali omeopatici, prendendo spunto da Paesi dove questo tipo di regolamentazione esiste da anni”, spiega il presidente della Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata(SIOMI), Simonetta Bernardini. Il decreto Balduzzi, infatti, ha introdotto tariffe di registrazione con aumenti fino al 70.000{9420b2ac011985c9f44e9bd8732bd9e01f4605ac6abd96717ce1ce9646033315} del costo originale.Quindi l’appello: “Chiediamo al Governo un tavolo tecnico tra produttori, medici e pazienti per fare un decreto giusto ed economicamente sostenibile, perché molte aziende stanno già dismettendo la produzione di farmaci omeopatici meno prescritti, che non potrebbero giustificare quei costi”. La conseguenza è di spingere molti a rifornirsi via internet, “comprando con qualità incontrollata”e “con danno al sistema produttivo italiano”.(ANSA).

Farmaci omeopatici troppo cari. Il Tar interviene

Corriere della Sera 24 febbraio 2014E’ un grande sollievo per i consumatori di arnica e degli altri 12 mila prodotti omeopatici. Non rischiano di trovare boccette di granuli e tubi di pomata a prezzi lievitati…

Corriere della Sera 24 febbraio 2014

Replica Omeoimprese

Governo: imprese omeopatiche plaudono riconferma Lorenzin

Ansa220214Le imprese di prodotti omeopatici accolgono “positivamente la conferma di Beatrice Lorenzin al Ministero della Salute” e sperano che ciò aiuti a proseguire nella ricerca di una rapida soluzione “dell’anomalia italiana che caratterizza il mercato di medicine alternative”. La scelta del futuro premier Matteo Renzi, dichiara Fausto Panni, Presidente Omeoimprese, l’associazione che riunisce produttori omeopatici, “ci permette di proseguire sulla strada intrapresa per la definizione di una situazione che si trascina dal 1995, in un’anomalia che ha penalizzato il nostro Paese, terzo mercato europeo con una lunga tradizione omeopatica”. ”Il Ministro – prosegue Panni – ora ha la possibilità, con il suo autorevole intervento, di raggiungere una soluzione concreta, sapendo che pot rà contare sull’appoggio di numerose forze in Parlamento e avere la riconoscenza di milioni di cittadini italiani che utilizzando queste medicine”

Salute: imprese omeopatia, bene il Tar su aumento tariffe

Ansa120214E’ certamente un passo importante per l’industria omeopatica, per i pazienti e per i medici”: così Fausto Panni, presidente di Omeoimprese, associazione che riunisce le imprese che producono farmaci omeopatici, commenta la notizia della bocciatura, da parte del Tar, del decreto ministeriale del 21 dicembre 2012 che imponeva aumenti di circa l’800{9420b2ac011985c9f44e9bd8732bd9e01f4605ac6abd96717ce1ce9646033315} per la registrazione e il rinnovo, presso l’Agenzia del Farmaco Italiana, dei prodotti. “Il nostro ricorso è stato accolto – prosegue Panni – le tariffe di rinnovo e registrazione semplificata vanno aumentate solo del 10{9420b2ac011985c9f44e9bd8732bd9e01f4605ac6abd96717ce1ce9646033315}”, come prevede attualmente la legge. I problemi per il settore, però, non sono finiti, fanno notare le aziende.Resta aperta la trattativa con il ministero della Salute e l’Aifa per semplificare l’iter burocratico e per allungare i tempi previsti per la presentazione delle domand e di registrazione, ora fissata al 31 dicembre 2015. A partire dal primo gennaio 2016, infatti, solo i medicinali omeopatici autorizzati, potranno continuare ad esser venduti. “Ora – commenta in merito Panni – ci aspettiamo che il Ministero della Salute, che si è impegnato anche con il Parlamento, intervenga rapidamente sui tempi di presentazione delle domande di rinnovo e sulla semplificazione della documentazione richiesta”. (ANSA

Omeopatia, industria a rischio

futuro-europa.it-Omeopatia_industria_a_rischio_Pagina_1Il settore omeopatico dell’industria farmaceutica italiana è oggi a forte rischio sopravvivenza a causa dell’applicazione di norme legislative che non considerano le specificità del comparto. Una situazione differente da quella in altri paesi della Comunità europea, dove da anni assieme all’ente centrale dello Stato si è lavorato per trovare strade concordate che, nel rispetto delle leggi vigenti, permettessero agli operatori di poter continuare ad essere presenti sul mercato interno e internazionale. Questo in Italia non è stato possibile ed è invece fondamentale individuare soluzioni condivise che permettano alle aziende italiane di far fronte al rischio chiusura a beneficio di quelle estere.

Sul tema abbiamo raccolto l’opinione di Franca Audisio Rangoni, Presidente e A.D. di  una delle aziende di settore, la Dual SanItaly SpA, e Presidente nazionale di AIDDA-Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda.

Futuro Europa 2 febbraio 2014